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 Caratteristiche di Yeiayel

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MessaggioTitolo: Caratteristiche di Yeiayel   Caratteristiche di Yeiayel Icon_minitimeGio Mar 01, 2012 7:40 am


Yeiayel, angelo 22, dei nati fra il 7 e l'11 luglio
Yeiayel, o Yeyay'el, è il 22esimo Soffio e il sesto raggio angelico nel Coro saturnino degli Angeli Troni, nel quale amministra le energie di Venere. Il suo elemento è l'Acqua; ha domicilio Zodiacale dal 15° al 20° del Cancro ed è l'Angelo Custode dei nati dal 7 all'11 luglio. I sei Angeli Custodi del Cancro, collettivamente, suscitano nei loro nati un profondo amore per la famiglia, senso del focolare domestico e di appartenenza alla terra natale. Passione voluttuosa ma anche amore sorretto da senso della fedeltà. Senso della conservazione, della stabilità e del risparmio.
Il nome di Yeiayel significa “La Destra di Dio”
Il dono dispensato da Yeiayel è la CELEBRITA'
La "fama" donata da Yeiayel è intesa anche, da un lato, come riconoscimento del proprio valore da parte degli altri, e dall'altro come una luce invisibile che irradia il nostro essere interiore. Questo angelo dà anche il dono del discernimento, ossia della capacità di operare scelte sagge, nonché della fermezza nelle decisioni prese. Dispensa le energie di Venere, accordando bellezza e senso della bellezza e delle proporzioni; incoraggia l'arte, la bontà, l'equilibrio fra gli impulsi del Bene e del Male nei rapporti sociali. Fra i dolcissimi Angeli Troni è il più "umano", cioè il più capace di esaltare il divino nei suoi protetti proprio attraverso le caratteritiche umane: li orienta attraverso i cinque sensi, in modo che possano gioire delle esperienze umane pur agendo sempre in conformità con principi divini. Nel Testo Tradizionale si legge che Yeiayel domina e concede la fortuna e la fama, l'industrosità, creatività e conseguente successo anche negli affari; concede infine l'esperienza di viaggi piacevoli e fruttuosi. Secondo Haziel questo angelo pone in risalto il concetto di complemento: l'idea di utilità di ciò che è complementare, nonché l'empatia con il Creato e con le persone care, ai fini della realizzazione di ideali di unione e unità. I suoi protetti cercheranno, e troveranno, sostegno e "protezione" nella vita di coppia; a volte cercheranno istintivamente un compagno che sia una sorta di "tutore", qualcuno in rado di proteggerli dagli eccessi dei loro stessi sentimenti. Allo stesso modo nella vita sociale o professionale si appoggeranno a istituzioni in grado di tutelare i loro interessi. Cercheranno amonia nelle relazioni con gli altri, anzi si può dire che nei nati di questo angelo la tensione all'armonia con il prossimo sarà una sorta di ansia costante. Allo stesso modo l'istinto li porterà a cercare un accordo con il proprio Sè interiore: se questo li condurrà a scoprire e a "frequentare" la loro parte divina, potranno conseguire nella vita una vera felicità.
Yeiayel secondo Sibaldi
Dice Sibaldi che Yod-yod-yod è una delle formule rabbiniche supreme che indicavano l’indescrivibilità di Dio: la lettera yod, in geroglifico, significa infatti sia «manifestarsi», sia «scorgere», e l’Altissimo è Colui che eccede nell’una e nell’altra cosa: si manifesta infatti al di là di tutto ciò che già si è manifestato, avvolgendo ogni orizzonte che la nostra vista interiore possa sperare di cogliere. Nella radice yod-yod-yod di Yeyay’el si cela dunque il concetto "io vedo il modo in cui gli altri guardano, e guardo oltre". I protetti di questo Trono ricevono una scintilla di questo eccesso fin dalla nascita e hanno il compito di adoperarla e farla fruttare nel mondo umano. Mostrare, e mostrarsi: ecco ciò che ci si attende da loro. Quando lo intuiscono si accorgono che la vita offre loro occasioni in abbondanza, modi ed energie per realizzare capolavori di vario genere, in tutti i campi che riguardino il destare, richiamare, dirigere ed educare l’attenzione. I limiti che devono imparare a superare sono due soltanto: la tentazione dello specchio e la vertigine, due rischi che li apparentano strettamente ai protetti dell’Angelo Damabiyah di febbraio. Negli specchi, nell’eccesso di autoanalisi, nel narcisismo, gli Yeyay’el possono rimanere bloccati a lungo, ipnotizzati dalla loro immagine (che spesso, in effetti, è bellissima) e dall’inesauribile ricchezza di dettagli che i loro occhi riescono a cogliervi. Nel vedere sono infatti autentici genî; scoprire, interpretare, risalire da un’espressione del volto ai più riposti segreti della personalità e dell’anima: tutto ciò dà loro un piacere incomparabile, e nulla può essere più dolce, per loro, del gustare questo piacere per sé soli, lasciandosi portare dal morbido vortice che si forma quando le loro tre yod guardano se stesse. Uno specchio può allora divenire un mondo intero: lo Yeyay’el Marcel Proust ne ha fornito una magnifica dimostrazione negli otto volumi della Recherche, tutti dedicati a ciò che il protagonista vede del proprio vedere. Ma ovviamente non tutti sono Proust e può avvenire che l’autofascinazione porti qualche Yeyay’el a una gran perdita di tempo, solamente.
L’altro loro limite è la vertigine, cioè quello sgomento da cui pressoché tutti gli Yeyay’el si lasciano prendere quando, volgendosi via dallo specchio, permettono al loro potente sguardo di esplorare il mondo intorno, e di vedere il vedere altrui. Il piacere che ne provano è ancor più forte, il gusto della scoperta è addirittura travolgente: in brevissimo tempo sanno individuare i confini dell’immagine che gli altri hanno del reale e del possibile, e li superano, si avventurano verso il nuovo… e ne avvertono il panico. Moltissimi Yeyay’el vacillano, a questo punto: abbandonano, fuggono, naufragano magari, quasi temendo che se osassero proseguire si dissolverebbero. È il loro modo di percepire il terrore del successo – e anche qui si hanno esempi illustri: da Giovanni Calvino, che nella sua teologia ebbe a un tratto assoluto bisogno di immaginare una predestinazione, per limitare la libertà del volere umano, e che nella prassi divenne, a Ginevra, un severissimo persecutore del libero pensiero; fino a Modigliani, che alle soglie del successo naufragò amaramente. Bisogna dunque che gli Yeyay’el si armino contro queste loro Scilla e Cariddi: Narciso e il brivido dell’altura. Rischiano, se no, una sorte casalinga o impiegatizia, assurda per loro, che sono nati per rivelare nuovi modi di vedere il mondo. Rischiano di incappare in padroni ottusi (padroni, sì, da cui lasciarsi plagiare) o di collezionare parassiti, che li tengano in porto, arenati in un conservatorismo timoroso, superstizioso, soffocante. In questo modo, gli Yeyay’el finiscono con il recitare per tutta la vita la parte del sognatore che sospira tra sé, ma nelle sue azioni non osa mai scostarsi dall’immagine che gli altri hanno di lui, come se fosse suo dovere rassicurarli ed evitare che si facciano domande sul suo conto. Sarebbero conquistatori, invece: hanno un fascino e un’intensità di sentimenti che attendono soltanto il loro permesso per dispiegarsi come vele. E perché il permesso arrivi dal loro cuore, hanno bisogno di una fiducia in se stessi d’un genere tutto particolare: non tanto nelle proprie qualità di cui abbiano giù avuto qualche prova, ma in ciò che di se stessi non sanno o non capiscono ancora. Mettersi in gioco lasciandosi guidare dall’ispirazione, dalla passione, dall’intuizione fulminea: come una vela dal vento, davvero. Quanto a ciò srearebbe per loro un buon maestro Forrest Gump, che non per nulla portò a un successo mondiale lo Yeyay’el Tom Hanks. O qualche decennio prima, e in toni meno surreali, Yul Brynner, che iniziò la sua splendida carriera come trapezista in un circo: gli occhi di tutti puntati su di lui, e il rischio… Ecco, si allenino a questo, gli Yeyay’el, e la velocità, l’originalità, l’audacia della loro mente saranno le loro magnifiche alleate. Gli occhi puntati: Armani è nato l’11. Vedere e far vedere: Pissarro e De Chirico nacquero il 10. E inventare, scoprire, far scoprire: come biologi o pubblicitari, creativi o impresari, divulgatori, giornalisti, scienziati, o magari esperti finanziari (J.D. Rockefeller fu bravissimo a vedere e a far vedere ai suoi soci possibilità di investimenti di capitale), gli Yeyay’el avranno carriere magnifiche, purché imparino a non esitare al pensiero che, appena si metteranno in azione, sarà probabilissimo che cambino il mondo.
Qualità di Yeiayel e ostacoli dall'energia "avversaria"
Yeiayel dona imparzialità, capacità di mantenere un segreto, umiltà, dignità, nobiltà di sentimenti, idee liberali e filantropiche, rispetto da parte degli altri. Dispensa particolare capacità di sopportare il dolore e di riprendersi dalle malattie. Concede anche fortuna nei viaggi, nelle spedizioni e nel commercio. Protezione dagli imprevisti e dai rovesci economici. L'angelo dell'abisso a lui contrario si chiama Touriel e rappresenta la pirateria; è infatti collegato simbolicamente a pirati e corsari, ovvero a coloro che si comportano in maniera illegale sul mare (e per estensione in qualunque ambito sociale); ostacola le spedizioni marittime e causa naufragi professionali. Ispira furto, deviazione, pirateria, plagio e delazione.
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata a Yeiayel si chiama "stop alle attrazioni fatali". Secondo la Kabbalah, infatti, questo Nome fornisce uno strumento meditativo utile a liberarsi di relazioni pericolose e distruttive, cioè di persone che si introducono nella nostra vita portando malessere e perdita di energia.
Meditazione • Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: sono io stesso sommo sacerdote del tempio del mio essere; per il potere di questo Nome la mia anima è inondata di energia divina, tutte le persone ostili vengono allontanate da me.
Esortazione angelica
Yeiayel esorta a cercare la Verità e a diffonderla nel proprio ambito attraverso l'arte e ogni forma di creatività e di relazioni umane.
Giorni e orari di Yeiayel
Se sei nato nei suoi giorni di reggenza Yeiayel è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 29 gennaio, 11 aprile, 25 giugno, 8 settembre, 19 novembre; ed egli governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h.7.00 alle 7.20. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera tradizionale rivolta a Yeiayel è 5° versetto del Salmo 121: Dominus custodit te, Dominus umbraculum tuum, ad manum dexteram tuam (il Signore ti custodisce, il Signore è la tua ombra accanto alla tua destra).
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul solo piano di vero interesse: quello cioè dell'introspezione psicologica.
In questo caso, la radice yod-yod-yod risponde alla configurazione:
"la Ruota- la Ruota - la Ruota"
da cui la riflessione interiore suggerita dalle domande poste ber ben tre volte da questo arcano. Chiede la Ruota (principio, metà o fine di un ciclo): cosa devo cambiare, quale ciclo si è concluso nella mia vita? quali sono le mie opportinità? cosa mi aiuta? cosa sto ripetendo? quale enigma emozionale mi impedisce di andare avanti?
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra il 7 e l'11 luglio. L'angelo Yeiayel appartiene al Coro degli Angeli Troni guidato dall'Arcangelo Binah-Zaphquiel. Il segno del Cancro sotto l’insegna dell'Arcangelo Gabriele mentre la decade dal 2 all'11 luglio è sotto l'influsso del severo Arcangelo Kamael.
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