Rochel, o Ra’aha’el, è il 69esimo Soffio, quinto raggio angelico nel Coro lunare degli Angeli Angeli guidato dall’Arcangelo Gabriele, nel quale governa le energie del Sole. Il suo elemento è l'Acqua; ha domicilio Zodiacale dal 10° al 15° dei Pesci ed è l’Angelo Custode dei nati fra il 1° e il 5 marzo. I sei Angeli Custodi dei Pesci, collettivamente, fanno dei loro protetti creature di speciale sensibilità: grandi sognatori, ma non privi di senso della realtà, sono amabili, emotivi, ispirati, generosi, servizievoli e, quando sono realizzati, sanno sempre collaborare istintivamente, con ogni azione quotidiana, all'Opera Divina.
Il nome di Rochel significa “Dio che vede tutto”.
Il dono dispensato da Rochel è il RISTABILIMENTO, la RESTITUZIONE.
Questo bellissimo Custode è l’Angelo solare nel Coro lunare degli Angeli Angeli: attraverso Lui, questi due astri vivono una "storia d’amore" e, quando questo angelo esercita il proprio profondo influsso intorno a qualcuno, egli vedrà un’autentica fioritura di amori disinteressati, cioè di persone che gli offriranno il loro aiuto e sostegno per puro affetto. La Tradizione afferma che Rochel è portatore di un’immensa chiarezza che permette di ritrovare ciò che un tempo fu perduto: dal punto di vista filosofico, ciò che l’uomo ha perduto è l’altro Sè stesso, la parte smembrata da lui al momento della separazione dei sessi, secondo la concezione che all'origine gli Umani furono androgini, in completezza di Uomo – Donna. Invocato quest’Angelo può riequilibrare le tendenze maschili e femminili: lenisce la nostalgia dell'essersi perduti, dona la strada per ritornare a se stessi e scoprire, nell'unità con il proprio Sé superiore, l'appagamento e la Gioia d'amore che potremo così restituire al Mondo. La chiarezza di visione data da questo angelo dona anche un equilibrio che può fare dei suoi protetti degli abili risolutori di conflitti, il che nella professione potrà produrre ottime figure legate alla giustizia; valenti avvocati, diplomatici o politici. Dice Haziel che, secondo la Tradizione esoterica, l’Angelo Rochel si chiamerebbe in realtà Rahael (reish – aleph – he – aleph – lamed); cioè come l'angelo potestà Rehael (reish – he – ayin – aleph – lamed), in quanto i due Nomi (pur differenti per una lettera) danno luogo alla stessa pronuncia orale. Egli accetta dunque il Nome Rochel, ma per differenziarsi nettamente dalla Potestà sua omonima. Riguardo al suo influsso sui suoi protetti Rochel è l’Angelo della fedeltà: la persona si distinguerà per un comportamento integerrimo, di esemplare dirittura, sempre teso allo sforzo di trovare pieno accordo con la sua Coscienza, eppure a volte cadendo in gravi contraddizioni. Haziel avverte infatti che "è essenziale obbedire alla parte più elevata che alberga in noi, e non alle molteplici personalità abismatiche che turbinano nella nostra psiche, giacché è nostro compito la realizzazione del Piano previsto dal nostro Sé Superiore, perché solo da essa dipende la propria piena affermazione nella Vita".
Rochel secondo Sibaldi
Sibaldi connette alla radice di questo Nome il senso "io mi dirigo verso le potenzialità dello spirito", spiegando che se Ra’aha, in ebraico moderno, significa «vedere», il suo geroglifico è letteralmente «volgersi verso ciò che non appare»: i Ra’aha’el, come veggenti, sanno cogliere in noi – nei volti, nelle situazioni, nelle storie – ciò che allo sguardo degli altri sfugge. Sono inoltre animati da un congenito desiderio di essere utili alla crescita personale del loro prossimo, il che li spinge a dirigere la loro speciale percezione soprattutto verso le doti e le aspirazioni che abbiamo perduto, e addirittura dimenticato, per aiutarci a riconoscerle e a ritrovarle. La vita di solito li istruisce abbondantemente al riguardo, attraverso esperienze sgradevoli. Infatti il tentativo di sfuggire al loro compito, oppure il farsene assorbire troppo, sono entrambi fonti di rischi. Il primo per l'alienazione che produce in loro, il secondo perché la loro sollecitudine per gli altri può spingerli a mettere se stessi in secondo piano, consentendo a volte che qualcuno ne approfitti, li strumentalizzi, li "vampirizzi": e quando in seguito se ne rendono conto, devono compiere notevoli sforzi per ritrovare la propria via e la fiducia in se stessi. È allora che imparano come si fa (...). Appena cominciano a riscuotersi, crollano legami di dipendenza che fino a poco prima sembravano averli imprigionati per sempre, spariscono problemi psicosomatici che esprimevano l’infelicità del loro io troppo sottomesso. Il momento della rinascita coincide dunque con una "restituzione" a se stessi, sia che si sia riusciti a sciogliere i lacci di una relazione soffocante, o di un rapporto di lavoro deprimente, o dell'adesione a valori che contrastano con la loro sensibilità, oppure di un qualche vizio che rende infelici, ad esempio una dipendenza dall'alcol. Quest'ultima, tipico cul de sac in cui possono finire i Rochel che rifiutano i doni del loro angelo, con il suo simbolismo di annebbiare, togliere lucidità, è un contrario molto simbolico della limpida visione che è fra i suoi doni più preziosi. Quando la personalità Rochel rinasce, al posto dell'eccesso di indulgenza verso se stessi (che alla fine li accartoccia in un senso di colpa di cui non sanno vedere l'origine), o di una sorta di eccesso di generosità verso gli altri, prende forma in loro "un severo senso di giustizia, il bisogno di smascherare colpevoli e di difendere le vittime. (...). Può succedere allora che essi diventino "temibili raddrizzatori di torti e di destini deviati. (...). In politica hanno tutto ciò che occorre per divenire celebri come distruttori di status quo oppressivi o di ideologie invecchiate (vedi il Ra’aha’el Michail Gorbaciov). Il Ra’aha’el Michelangelo trasformava ogni muscolo o tendine in un avvenimento travolgente, come volendo portare all’estremo la vocazione rahaeliana a farti accorgere di chi sei, quanto potresti splendere. Ra’aha’el era Pasolini, che fin da giovane amò difendere e far scoprire chi vive in margine, e ciò che il progresso schiaccia e dimentica, anche nell’anima e nella mente di ogni suo lettore (...). Sia il coraggio di vedere, sia il senso di giustizia hanno d’altra parte alcuni costi che i Ra’aha’el devono essere preparati ad affrontare. Sia l’uno che l’altro, una volta destatisi, esigono di venire utilizzati, e ciò sviluppa nei loro possessori un’ipersensibilità che all’inizio può risultare faticosa: è dura scorgere negli altri tante cose belle ma perdute, e con esse anche le cause e le colpe della loro perdita. (...) occorrono non soltanto forza d’animo, ma anche saggezza, sapienza, accortezza e pazienza soprattutto, sia per accettare, sia per spiegare agli altri ciò che si è visto in loro. La fermezza, anche, è indispensabile ai Ra’aha’el, per proteggersi da quanti si attaccheranno a loro come a un salvagente durante un naufragio, e non vorrebbero lasciarli più andare: sono altri vampiri, analoghi a quelli che li avevano danneggiati in gioventù, e tollerarli è esclusivamente controproduttivo. In compenso, quell’ipersensibilità concede anche magnifici, michelangioleschi piaceri quotidiani. Cogliendo ciò che è bello e trascurato nelle persone e nelle cose si possono scoprire, in ogni angolo della realtà, meraviglie che altri guardano senza vederle: un raggio di sole o una foglia possono schiudere ai Ra’aha’el qualcosa di simile al satori – un’immensa, impersonale felicità della contemplazione. Lo stesso può valere per un gesto, uno sguardo, un tono di voce che d’un tratto rivelano, ai Ra’aha’el più che a chiunque altro, la grandezza che in tanti individui attende, come una Bella Addormentata, qualcuno che la svegli e la riveli a se stessa. Compito dei Rochel è dunque cercare in sè, senza scoraggiarsi, la strada per la propria Bellezza, e indicare poi la strada agli altri. Sono anime sensibili e percettive, destinate a farsi penetrare dai sentimenti; cioè a soffrire molto così come a poter accedere a grandi gioie. Ma non cadano nei gravi errori di contrastare la propria sensibilità, o di volgersi a bassi ideali: la loro vita sarà presto piena di vuoto e di caos, affllitta da una nostalgia e una frustrazione che li renderà rancorosi o soggetti a dipendenze. Solo accettare i doni del loro angelo, per offrirli a piene mani ai loro simili, farà dei Rochel anime realizzate e felici, salde nel ritorno verso la loro casa: la Gioia.
Qualità di Rochel e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità sviluppate da Rochel sono chiarezza di visione, onestà, grande delicatezza, amore e rispetto paterno, rispettabilità, grande nobiltà di cuore, vigilanza, purezza, senso della giustizia, equilibrio, assoluta e profonda correttezza verso gli altri. L’Angelo dell’Abisso contrario a Rochel si chiama Trisaga e rappresenta il "ladro derubato". Causa perdite, ingiustizia, procedure legali che si concludono a danno degli innocenti, danni notevoli per spese legali, furti, rovina economica, deviazione, abuso di beni; errori di valutazione, inganni.
Meditazione associata al Nome: ritrovare la strada di casa
La meditazione associata ad Rochel si chiama "perso e trovato". Secondo la Kabbalah, infatti, questo Nome fornisce lo strumento meditativo più efficace a chi deve ritrovare la strada per tornare a casa per tutti coloro che attraversano la vita con la sensazione che quello in cui si trovano "non sia il loro posto", oppure per quei momenti della vita in cui ci si sente smarriti. Meditazione: ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: Con questo Nome come bussola il mio sentiero verso la mia casa spirituale è illuminato. Io ritrovo l'orientamento. Ad ogni passo, in ogni momento che passa, mi sento confortato, ritrovo fiducia e un più saldo senso della direzione".
Esortazione angelica
Rochel esorta a restituire al mondo ciò che ci è stato donato, senza timore di perdere mai; tutto quello che cercheremo di restituire ci sarà nuovamente donato in abbondanza.
Giorni e orari di Rochel
Se sei nato nei giorni di reggenza di questo angelo, Rochel è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 5 gennaio, 17 marzo, 30 maggio, 13 agosto, 25 ottobre; ed egli governa, ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h. 22.40 alle 23.00. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera rivolta specificamente a Rochel è il 5° versetto del Salmo 15: Dominus pars haereditatis meae, et calicis mei: tu es, qui detines sortem meam (Signore, mia parte di eredità e mio calice: è nelle tue mani la mia vita).
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul solo piano di vero interesse: quello cioè dell'introspezione psicologica. Mentre le lettere ebraiche si leggono da destra a sinistra, però, i corrispondenti Tarocchi vanno letti da sinistra a destra. In questo caso, dunque la radice (resh-aleph-hé) di questo Nome (invertendo la posizione delle lettere della radice) risponde alla configurazione: "Il Papa - il Mago - il Giudizio"
da cui la riflessione interiore che nasce dalle domande poste da questi arcani: chiede il Papa: (l'ideale, il ponte, il mediatore) che cosa comunico agli altri e con quali mezzi? ho un ideale? chiede il Mago (l'inizio, la scelta): che cosa sto cominciando a fare? che cosa sto scegliendo? come posso canalizzare la mia energia? chiede Il Giudizio (nuova coscienza, desiderio irrefrenabile): cosa si sta risvegliando in me? quali sono i miei desideri irresistibili? che cosa stiamo creando insieme? qual è la mia posizione di fronte all'idea di formare una famiglia?
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra il 1° e il 5 marzo. L'angelo Rochel appartiene al Coro degli Angeli Angeli guidato dall'Arcangelo Gabriele.Questa decade in particolare (1°-10 marzo) è governata dall'Arcangelo Kamael, mentre il segno dei Pesci nel suo complesso cade invece sotto il potente influsso dell'Arcangelo Metatron.