I Serafini (i «brucianti») sono gli angeli «rossi», caldi; gli spiriti dell’amore. Illuminano, purificano col fuoco e sono in continuo movimento, anche perché - secondo il profeta Isaia - sono dotati di 6 ali: con una coppia si coprono la faccia, con l’altra i piedi e con la terza volano. A loro si deve il triplice canto del «santo». Un serafino procurò le stimmate a san Francesco e l’estasi a Teresa d’Avila.
I Cherubini, il cui nome forse significa «effusione di scienza» o forse deriva dall’accadico «pregare, benedire», sono gli angeli «azzurri», freddi, anche se hanno servito da guardiani dell’Eden armati di spada fiammeggiante. Sono gli angeli dell’intelletto e della luce purissima. Hanno 4 (in altre versioni meno antiche anche 6) ali coperte di occhi e sembianze semi-umane; qualche studioso li ha assimilati a sfingi alate. Erano i custodi dell’Arca dell'alleanza. Con la loro sapienza conoscono passato e futuro e penetrano il mistero della Trinità.
I Troni siedono intorno all’Altissimo. La loro caratteristica, secondo Bernardo di Chiaravalle, è la quiete assoluta; rappresentano la stabilità divina e il distacco dalle attrazioni terresti. Origene li chiama «sedie di Dio», altre tradizioni li raffigurano come ruote del carro divino. Il loro colore è il giallo-arancione; proteggono le diocesi e le abbazie.
L'ordine intermedio si costituisce di Signorie o Dominazioni, Virtù o Potenze, Potestà. Le Dominazioni sono preposte al governo dei governanti, li, consigliano, li illuminano. Possono essere invocate dai sudditi per ottenere reggenti saggi. Appaiono cinti di corona e impugnano uno scettro e la sfera; proteggono mistici, missionari e direttori spirituali. Sono citati due volte da san Paolo.
Le Virtù sono capaci di compiere prodigi nelle manifestazioni naturali e grazie per gli uomini, dei quali sanno irrobustire la fede e allontanare le cattive ispirazioni. Alcune di loro sarebbero assegnate come consiglieri ai “vip”: dal Papa ai re o ai presidenti. Certe tradizioni li considerano angeli “zodiacali”, in quanto preposti al moto dei corpi celesti. Il loro segno iconografico è il giglio.
Le Potestà possono ostacolare i diavoli e frenare gli spiriti maligni, nonché gli uomini cattivi. Furono incaricati di cacciare gli angeli ribelli dal cielo e di incenerire Sodoma e Gomorra. Grazie alla loro mediazione si può ottenere equilibrio psichico. La loro veste è verde; proteggono sacerdoti e confessori.
L’ordine più basso (Principati, Arcangeli, Angeli) è preposto al governo delle azioni umane “affinché – dice Dionigi – si produca in maniera ordinata l’elevazione spirituale verso Dio”. I Principati presiedono tra l’altro alle grandi religioni. Sono vestiti come militari. Degli Arcangeli si dice in questa pagina. Gli Angeli infine sono i classici custodi, affidati ad ogni uomo: proteggono, consigliano e istruiscono. Sono citati nella Lettera agli Ebrei e si festeggiano il 2 ottobre; il loro colore è bianco.