La mentalità moderna sembra incontrare una notevole difficoltà ad ammettere l'esistenza e la missione degli Angeli. In genere è portata a vedere in essi la creazione di una mentalità religiosa piuttosto primitiva, che sentì il bisogno di introdurre questa credenza per un senso esagerato della trascendenza divina e per un bisogno di protezione di fronte a forze oscure (naturali, demoniache) da cui l'uomo si sentiva minacciato.
Questa concezione mitica del mondo Angelico sembra esercitare un certo influsso anche sui credenti, e ciò in due direzioni opposte. Talora essa alimenta una credenza eccessiva negli spiriti celesti (specie per quello che riguarda i demoni), che tende a forme superstiziose o morbose. Altre volte invece la mentalità moderna blocca ogni forma di credenza e, conseguentemente, di devozione. Nel rapporto con Dio gli Angeli finiscono quindi con l'apparire del tutto superflui, se non addirittura di ostacolo.
A ben vedere, quest'ultima è la medesima difficoltà che non raramente si osserva nei riguardi della devozione per i santi. Essa può essere risolta appellandosi all'esperienza della natura sociale dell'uomo. Questi - sul piano puramente umano - non nasce, non cresce, non matura se non è in relazione con altri uomini, senza la dimensione sociale è impensabile quella umana.
Questa considerazione, svela l'importanza della presenza di mediatori tra Dio e l'uomo, quali sono appunto gli Angeli (e i santi). Essi costituiscono una dimensione sociale soprannaturale senza la quale sarebbe impossibile la crescita armonica della personalità religiosa del credente. Infatti, grazie ad essi, noi cresciamo con una coscienza viva della vicinanza di Dio, dell'efficacia della Sua provvidenza, del nostro inserimento in un ordine di vita che non è puramente umano.
Siamo convinti dell'importanza della devozione per gli Angeli. In essa ravvisiamo, come già accennato, un potente stimolo capace di renderci familiari le realtà soprannaturali; ciò, in un mondo come il nostro proteso soprattutto verso quanto è materiale o puramente umano, costituisce un potente tonificante per la coscienza cristiana. Tale funzione viene poi esercitata sia perché questa devozione coglie gli Angeli come strumenti di cui Dio si serve per realizzare i suoi disegni salvifici, sia perché li mostra come perfetti adoratori di Dio.
Né è da credere che la devozione verso gli Angeli non sia in sintonia con la pietà cristiana nella quale - come è noto - occupa posizione centrale Gesù, il Figlio di Dio incarnato. La prova più convincente di tale sintonia è il fatto che Cristo stesso, nei momenti decisivi della vita terrena, sperimentò la presenza soccorritrice degli Angeli e che questi furono gli annunciatori della sua incarnazione e della sua risurrezione.