ehuiah, o Wehewuyah, o Whwyh, è il primo Soffio, primo raggio angelico nel Coro nettuniano degli Angeli Serafini guidato dall’Arcangelo Metatron, nel quale governa le energie di Urano.
Il suo elemento è il Fuoco; ha domicilio Zodiacale dallo 0° al 5° dell'Ariete ed è l’Angelo Custode dei nati fra il 21 e il 25 marzo.
I sei Angeli Custodi dell'Ariete, collettivamente, assicurano ai loro nati un'energia intensa e focosa, generoso entusiasmo e un acceso desiderio di rigenerazione.
Il nome di Vehuiah significa "Dio innalza al di sopra di tutte le cose"
Il dono dispensato da Vehuiah è la VOLONTA'
E’ questo il primo nome di Dio, la potenza da cui deriva l’angelo più luminoso. Con la sua desinenza "iah" questo Nome contiene tutte le lettere (Yod He Vav He) del tetragramma sacro YHVH, che i Cristiani hanno reso pronunciabile nella forma Yahvé ou Jéhovah.
Si tratta cioè del Nome divino: quello che, poiché secondo gli Ebrei non deve essere mai pronunciato, è citato nei salmi come Adonaï. Dalla sua radice VHV (vav - hey - vav, o waw - he - waw) discende "Vehu", che nella Kabbalah cristiana diventa Vehuiah. Dalla radice di questo Nome deriva una sorta di mantra che ripetuto incessantemente conduce ad attingere lo stato di coscienza del vero Sè.
Veuhiah rappresenta e amministra il potere dell’Amore e della Saggezza, capace di condurre l'uomo all'illuminazione da parte dello Spirito di Dio.
Si può anche dire che sia l'angelo dei leader: degli imprenditori e, per estensione, delle persone di successo. Dona infatti carisma e grandi capacità, insegna a osare (a intraprendere, appunto), aiutando ad eccellere nella propria specialità e a sviluppare influenza sulle cose e sulle persone. Per la struttura del proprio nome Vehuiah è l'angelo del dinamismo che, dall'interiorità, ispira anche un'agire condotto con coscienza e determinazione, che può attingere "la dimensione sacra di cambiare la realtà attraverso l'azione spirituale".
Vehuiah secondo Sibaldi
Dice Sibaldi che i nati sotto la protezione di Vehuiah somigliano a giganti che abbiano deciso di abitare tra gli uomini per romanticismo, adattandosi a un mondo in cui tutto è, per loro, troppo piccolo e, qua e là, anche troppo complicato. Le due waw, nel Nome, raffigurano appunto gli intralci, le limitazioni che la loro vasta energia incontra ovunque; mentre la he rappresenta la loro anima, che sarebbe tanto felice di superare quelle limitazioni trasformandole nel contrario: in brillanti vittorie, in trionfali fatiche d’Ercole (...) un Wehewuyah non mette all’opera le sue numerosissime qualità se non quando gli si profila la possibilità di riuscire in qualche impresa particolarmente difficile, di fronte alla quale gli altri arretrerebbero... è solo in questi casi che una personalità Veuhiah si esprime veramente, divenendo quel gigante che è, e si convince di non vivere invano. Viceversa, non è raro il caso che qualcuno di questi giganti resti fermo, bloccato da quelle due waw in qualche periodo della vita; e ciò può avvenire per due ragioni: o perché, semplicemente, non vede attorno a sé nessuna occasione abbastanza ambiziosa, oppure perché qualcuno vuol mettere in dubbio la sua superiorità. Sempre secondo Sibaldi ogni Wehewuyah detesta la concorrenza: sente, sa di essere il più grande in ogni senso, e non può ammettere rivali. Perciò si trovano così pochi atleti, in questi giorni di marzo; e per la stessa ragione i Wehewuyah si trovano talmente a disagio negli uffici e nei lavori di squadra (...); svettano invece là dove possono sentirsi protagonisti assoluti e isolati (...). Tanto più essenziale sarà dunque, per loro, una massiccia fiducia in se stessi e soprattutto nella propria vocazione (...). Se invece dovessero lasciarsi scoraggiare, li attende un senso di solitudine e di frustrazione tanto gigantesco quanto i risultati che avrebbero potuto ottenere. Ma, così come le grandi potenzialità offerte da questo angelo, anche i suoi rischi sono descritti nel suo nome: Tra le ventidue lettere dell’alfabeto sacro, la waw è indubbiamente la più sgradevole (...) È il geroglifico dell’ostacolo, del limite, del nodo che si è stretto e che deve essere sciolto: è la rete che accalappia, il blocco, la paralisi. È il modo in cui gli antichi ebrei scrivevano il numero 6, e i tre 6, il famigerato numero della bestia di cui parla l’Apocalisse, non era costituito da quelle tre cifre, ma da tre waw: e significava, come geroglifico, «io ti blocco, io ti blocco, ti blocco!». Un potente incantesimo. Eppure c’è un Angelo che ha ben due waw nel suo Nome (e non è l’unico). Non solo, ma c’è una waw nel Nome stesso del Dio Signore, YHWH. Vi è qui un tratto assai interessante, e non adeguatamente divulgato, della religione sia ebraica che cristiana: il riconoscimento di una cittadinanza al Nemico, al Male. Nel Robinson Crusoe, l'ingenuo Venerdì domanda a Robinson: «Ma perché il tuo Dio non ha ucciso il diavolo, se era nemico suo e degli uomini?» (...) questa storia risale ai tempi degli Egizi, nella cui religione il Dio ostile, Seth, non veniva distrutto da Horo, che pure l’aveva sconfitto, perché occorre che l’anima umana (e possibilmente anche la mente) sappia e comprenda bene che il Male esiste. (...). Non porta niente di buono pensare che il Male sia soltanto l’assenza o l’ignoranza del Bene – e che dunque non abbia un’esistenza sua propria. E' bene rendersi conto che c’è, in ognuno, un aspetto malvagio, dannoso, frenante, una waw che ti blocca e vuol produrre guai. Solo se hai il CORAGGIO di saperlo – e di guardare bene i tuoi errori, e limiti, e difetti ed elementi oscuri – puoi sperare di superarli; solo se non ti permetti mai di pensare di essere tutto nella luce, puoi trovare in te la dialettica e una possibilità di futuro. (...) questo angelo pone nel suo Nome le due waw come ostacolo indispensabile alla vera crescita, al trionfo. Ma l'ostacolo va superato: quando non riescono a sfruttare appieno le potenzialità offerte dal loro angelo, questi nati tendono a incappare, presto o tardi, in una serie di problemi caratteristici, che si potrebbero descrivere come una vera e propria sindrome: da un lato indulgono a un egocentrismo senza autoironia, dall’altro, cadono preda di una vera ansia di non farcela o di perdere le posizioni di eccellenza conquistate, il che li induce a diventare dispotici, estremamente suscettibili, ostili a chiunque potrebbe rubar loro la scena. In realtà si nasconde qui, molto in profondità, la loro vecchia voglia di superare i propri limiti: eppure anche il successo può apparire loro come un ruolo troppo stretto, da cui il loro cuore di titani avrebbe il segretissimo impulso di liberarsi… Ma per cercare che cos'altro, quando sul piano materiale avrebbero già tutto? Secondo Sibaldi dietro tutto ciò si cela un conflitto interiore di cui, essi per primi, han paura di scoprire la vera origine, qualcosa che può renderli assai infelici e diventare il loro peggior nemico se – come spesso accade – provano a difendersene ignorandolo. Cominciano allora a temere qualsiasi tipo di introspezione, non colgono più i segnali di insofferenza che provengono da loro stessi o da coloro con cui vivono e lavorano (...). Infine, nella vita privata è inevitabile che i Wehewuyah abbiano la sensazione di trattenersi, di limitarsi, di costringersi a rilassarsi – e ciò li innervosisce e li stanca enormemente, a volte (...) fino a renderli insopportabili. In conclusione, l'incapacità delle personalità Vehuiah di reagire alle ferite comprendendo e sfruttando fino in fondo la propria energia, l'errore di subire da un lato ed esacerbare l'aggressività dall'altro, tutto ciò può causare abbandoni o tradimenti, ma tutti i Veuhiah che sanno appellarsi alle loro migliori qualità prendono la ferita che ne deriva come un’altra waw da superare, riconquistando ciò e chi hanno rischiato di perdere. Resta il fatto che ne soffrono molto e profondamente. Per prevenire tutti questi mali l'angelo di questi nati li esorta all'autostima, a non credere (loro per primi) a chi li denigra, ma nello stesso tempo a essere indulgenti a loro volta con chi li circonda: cioè a concedere maggiore fiducia a se stessi ma anche agli altri. Il tutto tenendo nella dovuta considerazione la loro robusta carica aggressiva che, se può tornare utile nelle fatiche per ottenere il successo, difficilmente riesce a trovare un’adeguata applicazione nei rapporti con il coniuge, i figli, gli amici, i compagni di lavoro. Per rimediare a questo problema tutti i Veuhiah sanno quanto giova loro dare il massimo nel lavoro e dedicarsi a sport impegnativi: sono gli unici che, dopo otto ore di tensione e altre due di kickboxing o di wushu, invece che sfiniti rientrano a casa lucidi, equilibrati e in pace con il mondo. E allora sono davvero irresistibili.. perché davvero diventano "l'innamorato che contiene la saggezza".
Qualità di Vehuiah e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità sviluppate da Vehuiah sono coraggio, valore,
energia intensa, impulso a intraprendere saggiamente, forza di volontà e decisione; la facoltà di creare e sviluppare le cose più difficili. L’Angelo dell’Abisso a lui contrario si chiama Sémiaza e rappresenta la confusione e l'indeterminazione; cavalca l’improntitudine e la collera, rende gli uomini turbolenti; instilla irascibilità, sfiducia e intolleranza verso gli altri, la tendenza a lasciarsi prendere dai propri impulsi. Veuhiah contrasta dunque l'ira, la mancanza di riflessione
prima dell’azione, la violenza, e le conseguenze che ne derivano.
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata a Vehuiah si chiama "viaggio nel tempo". Secondo la Kabbalah, infatti, questo Nome fornisce lo strumento meditativo più efficace a chi vuole annullare i mali causati nel passato al fine di cancellare i loro effetti negativi sia dalla propria vita sia da quella degli altri.
Meditazione: ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: per il potere di questo Nome accetto la verità spirituale che ci avverte che i problemi che incontriamo nella vita sono dovuti a nostre azioni passate. Risveglio nel mio cuore il rimorso per le precedenti azioni che hanno causato dolore. Concentrandomi su questo Nome sradico da ora i semi negativi precedentemente piantati e nel farlo trasformo ciò che è stato, rinnovo il mio presente e creo un futuro di appagamento e di gioia.
Esortazione angelica
Vehuiah esorta a comprendere a cosa servono la sofferenza e l'amore, la preghiera e la gioia, l'insuccesso e il successo; a tendere alla Luce per comprendere il mistero del Mondo.
Giorni e orari di Vehuiah
Se sei nato nei giorni di reggenza di questo angelo, Vehuiah è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 9 gennaio, 21 marzo, 3 giugno, 17 agosto, 29 ottobre; ed egli governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h. 24.00 alle 24.20. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera rivolta specificamente a Vehuiah è il versetto 4° del Salmo 3: Tu autem, Domine, protector meus es, gloria mea, et exaltans caput meum (Sal.3,4 - Ma sei tu, Signore, la mia difesa, tu mi concedi gloria e sollevi il mio capo).
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul solo piano di vero interesse: quello cioè dell'introspezione psicologica. Mentre le lettere ebraiche si leggono da destra a sinistra, però, i corrispondenti Tarocchi vanno letti da sinistra a destra.
In questo caso la radice (waw, hé, waw) del Nome risponde alla configurazione: "l'Innamorato - il Papa - l'Innamorato"
Da qui la riflessione che nasce dalle domande poste da questi arcani: chiede l'innamorato (l'unione, la vita emozionale; l'androgino divino, il libero arbitrio, la ricerca della Luce): in quali relazioni mi trovo coinvolto? che scelte devo operare? chiede il Papa (meditore, ponte, ideale): cosa dice la Tradizione, la Legge? cosa comunico, e con quali mezzi? sto trasmettendo qualcosa a qualcuno? ho un ideale? chiede ancora l'innamorato: in quali relazioni mi trovo coinvolto? che scelte devo operare?
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra il 21 e il 25 marzo. L'angelo Vehuiah appartiene al Coro degli Angeli Serafini guidato dall' Arcangelo Metatron. Questa decade in particolare (21-30 marzo) e il segno dell'Ariete nel suo complesso cadono entrambi sotto il severo 'influsso dell'Arcangelo Kamael.