Omael, angelo 30, dei nati fra il 18 e il 22 agosto
Omael, o 'Omae’el, o Avamel, è il 30esimo Soffio e il sesto raggio angelico nel Coro degli Angeli Dominazioni, nel quale amministra le energie di Venere. Il suo elemento è il Fuoco; ha domicilio Zodiacale dal 25° al 30° del Leone ed è l'Angelo Custode dei nati dal 18 al 22 agosto. I sei Angeli Custodi del Leone sono potenze solari che, collettivamente, suscitano nei loro nati un sentimento acuto del potere legale, grande fierezza e amabilità.
Il nome di Omael significa “Dio paziente”
Il dono dispensato da Omael è l'ESPANSIONE.
Questo angelo, che amministra le energie venusiane nel coro gioviano delle Dominazioni, dispensa la fecondità morale e materiale concedendo la più gioiosa pienezza su tutti i piani dell'esistenza. Secondo Haziel è portatore di grande felicità ed espansione, che sul piano della fecondità sarà disponibile soprattutto per le donne; gli uomini che lo avranno per custode, anche se con minore intensità, parteciperanno anche essi alla fecondità da lui dispensata, saranno per esempio valenti ginecologi o ostetrici. E' per sua intercessione e suo aiuto che con l'arrivo della pioggia anche le terre sterili danno frutti, e le donne sconfiggono la sterilità. E' anche un angelo guaritore, capace di ristabilire le funzioni vitali di ogni essere; i suoi protetti tendono a godere di ottima salute e hanno molte opprtunità di essere felici ed appagati. Inoltre accorda poteri speciali all'intelligenza e alla ragione, e conferisce valore alla vita sociale dell'individuo, che potrà avere ruoli di armonizzatore di ogni situazione. I suoi nati possono essere ottimi mediatori fra operai e imprenditori, fra coniugi, fra genitori e figli.. fra interessi particolari e interesse generale. Sul piano fisico Omael regola la moltiplicazione nel regno animale e vegetale: governa la generazione, favorisce il raccolto e ristabilisce le funzioni vitali di ogni essere; rappresenta la "semenza divina": per questo è l'angelo della produzione e dell'espansione, anche sul piano spirituale ove favorisce l'evoluzione dell'anima.
Omael secondo Sibaldi
Dice Sibaldi che la radice aleph-waw-mem di questo Nome dice: "la mia grande energia cerca un modello a cui obbedire"; e aggiunge che la lettera mem è il geroglifico dell’orizzonte protetto e protettivo, del ventre materno, della casa anche, e di tutto ciò che può essere «come una casa»: la scuola, per insegnanti entusiasti e per allievi in cerca di guida; il luogo di lavoro, per un impiegato devoto; l’istituzione, per un cittadino modello; una squadra sportiva, per chi ama obbedire nello sport. Secondo Sibaldi il Nome di quest’Angelo dice che proprio in questa mem desidera rinchiudersi (waw) l’energia (aleph) dei nati in questi giorni: dunque è in ambienti precisi che i protetti di questa Dominazione possono trovare la loro felicità, e guardare con un dolce senso di sicurezza a ciò che c’è fuori, e che non li attira affatto: possono essere scuole, istituzioni, luoghi di lavoro, squadre e soprattutto la propria casa. Ma questo non significa certo che siano tipi pantofolai o pavidi. Tutt’altro! Sono semmai le colonne (’omnah, in ebraico) della casa, scuola, istituzione o ufficio in cui hanno deciso di consolidarsi: e non solo si sentono responsabili di tutti coloro che vivono o lavorano con loro ma, quando sono al riparo della loro adorata mem, quale che sia, sanno dar prova di una meritevole operosità, di una generosità e di una dedizione esemplari, di genialità, anche, oltre che di un infrangibile buon umore. I campi in cui danno il meglio di sé sono naturalmente, oltre alla scuola, quelli legati all’economia, all’amministrazione (l’Omae’el Bill Clinton fu, dopotutto, un ottimo presidente), all’architettura, all’attività alberghiera, all’ostetricia e alla genetica. Fra gli Omael dello spettacolo ci sono Carla Fracci, Nanni Moretti, il più domestico e istituzionale dei registi italiani, e Luciano De Crescenzo, così confidenziale da saper ridimensionare su scala casalinga anche la filosofia greca o medievale. Tra i grandi del passato abbiamo Edgar Lee Masters, che ne L’antologia di Spoon River dispose i suoi personaggi in un cimitero, variante tardoromantica della mem omaeliana; ed Emilio Salgari, che descrisse vicende quanto mai esotiche nei suoi romanzi, così divertenti, ma dal canto suo non si mosse mai dal Piemonte: sognava Sandokan standosene in poltrona, accavallando le gambe, e guardando le tende come fossero foschia. Felicissimi, poi, quegli ’Omae’el che, dopo aver contratto un saldo matrimonio (altra mem, anche quello), abbiano potuto dedicarsi alla riproduzione: prolifici e teneri genitori, si muovono tra le pareti domestiche come in un’importantissima torre di controllo, covando in petto la precisa convinzione che da quel che fanno in casa loro dipenda in qualche modo il benessere dell’intera umanità. E sul piano simbolico non hanno torto, a pensare così: l’umanità ha davvero bisogno di colonne domestiche attorno alle quali ruotare. E' tanto grande, del resto, il valore che essi attribuiscono alla maternità o alla paternità, da provarne spesso un timore che li spinge – paradossalmente – a rimandare il più possibile la prima gravidanza. Hanno come l’impressione che una volta genitori avrà inizio per loro il periodo decisivo della vita, e appunto perciò esitano, prolungano l’attesa, provando così un equivalente di quella tormentosa paura del successo che affligge tante persone di grandi doti. Certi provano a giustificare razionalmente tale loro blocco nella procreazione, convincendosi per esempio che prima occorra fare carriera, perché poi si avranno troppi problemi: ma questo, per gli ’Omae’el, non è vero mai. Le gravidanze, al contrario, fanno sbocciare in loro uno straordinario vigore, che può guidarli rapidamente verso le mete più ambiziose – beninteso, nei campi a loro congeniali. Se cadranno in questo equivoco potranno trovarsi ad aver rinunciato a qualcosa che fa sbocciare la loro vera natura; questo anche nel casoin cui le gravidanze non siano proprio possibili: un loro nobile surrogato sarà l’impegno a far crescere i lati migliori e i talenti delle persone a loro vicine, allievi, amici o partner che siano, o a sostenere le madri - gli ’Omae’el sono i migliori assistenti al parto che si possano trovare. Quando sono persone risolte hanno anche una speciale affinità con i bambini; i loro stessi slanci improvvisi di euforia ricordano molto la vivacità dei bambini. Riguardo ai loro difetti (che diventano tanto più evidenti, com’è ovvio, quanto meno gli ’Omae’el seguono le proprie predisposizioni), sono anche quelli iscrivibili nelle dinamiche relazionali. Un certo egoismo, una certa competitività caratterizzano spesso gli ’Omae’el; una tendenza all’introversione e a una meticolosità un po’ nevrotica.. tutte cose che sembrano memorie mal digerite dei tempi in cui, da bambini, volevano essere i prediletti o si concentravano nei loro compiti. Ma gli ’Omae’el spiritualmente realizzati sono capaci della più grande gratitudine e dedizione, e ne sono totalmente ripagati dalle circostanze.
Qualità di Omael e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità sviluppate da Omael sono carattere nobile, spirito elevato, mitezza; poteri di intelligenza e la moltiplicazione delle emozioni positive, ottima salute, elevata felicità. Quest'angelo porta comprensione, pazienza, consolazione e tranquillità d'animo. Quando siamo convinti che nulla possa risollevarci dalla tristezza e dallo sconforto nei quali siamo caduti, invocare Omael aiuta a ritrovare l'equilibrio. L'angelo dell'abisso a lui contrario si chiama Dramas e rappresenta le difficoltà con i bambini; causa sterilità fisica e mentale, sterilizzazione, aborti, crudeltà, esperimenti crudeli sugli animali.
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata a Omael si chiama "costruire ponti" ed è volta a costruire il proprio vero Sè sbloccando le chiusure che ci impediscono di stringere relazioni equilibrate: dunque costruendo ponti. Secondo la kabbalah questo Nome, che inzia per Om, è in diretta e precisa relazione con l'Om (o Aum) la cui vibrazione secondo le religioni orientali mette in contatto con il divino; la sua energia infatti è in grado di generale la più alta connessione, creando un ponte fra la realtà fisica e la dimensione spirituale. Un obiettivo che, però, non può essere raggiunto se prima non creiamo ponti anche nelle relazioni che abbiamo in questa vita, cosa che è necessario fare liberandoci di rancori, invidie, resistenze che ci impediscono di essere generosi con gli altri.
Meditazione • Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: con il potere di questo Nome tendo la mano a colui/colei con cui sono in conflitto, anche se il conflitto è causato da denaro. Risveglio la compassione e richiamo il coraggio per parlare con questa persona in questo istante: in questo preciso istante. Contestualmente, un ponte verso il Mondo Superiore sarà eretto nel mio nome.
Esortazione angelica
Omael esorta a non disperare davanti alle situazioni che sembrano bloccate e sterili, ma a diventare coscienti del proprio potere di generare, di nutrire e di partecipare all'espansione della vita in tutte le sue forme e per il bene di tutti.
Giorni e orari di Omael
Se sei nato nei suoi giorni di reggenza Omael è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 6 febbraio, 19 aprile, 3 luglio, 15 settembre, 26 novembre; ed egli governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h.9.40 alle 10.00. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera tradizionale rivolta a Omael è il 5° versetto del Salmo 70: Quoniam tu es expectatio mea, Domine; Domine, spes mea a iuventute mea (Poiché sei tu, Signore, la mia speranza, la mia fiducia fin dalla mia giovinezza).
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul loro piano di vero interesse: quello cioè dell'introspezione psicologica. In questo caso la radice aleph-waw-mem risponde alla configurazione: "Il Mago - L'innamorato - La Morte" da cui la riflessione interiore suggerita dalle domande poste da questi arcani. Chiede il Mago (l'inizio, l'umanità, l'iniziazione): quali sono le mie potenzialità? chiede l'innamorato (l'androgino divino, il libero arbitrio, la ricerca della Luce): in quali relazioni mi trovo coinvolto? che scelte devo operare? chiede la Morte (trasformazione, chiusura di un ciclo): qual'è la mia ira? cosa deve morire in me? cosa devo lasciar andare?
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra il 18 e il 22 agosto. L'angelo Omael appartiene al Coro degli Angeli Dominazioni guidato dal benevolo Arcangelo Hesediel, sotto lo stesso Arcangelo cade anche la decade che qui interessa (quella dal 3 al 22 agosto); mentre il segno del Leone Ë sotto l'influsso dell’Arcangelo Raffaele.