Dopo il suo felice ritorno, il giovane Tobia, domandò al padre quale ricompensa doveva dare al suo compagno di viaggio, per ricompensarlo di tutti i servigi prestati.
Dobbiamo rivolgerci anche noi la stessa domanda nei riguardi del nostro angelo custode. Infatti per mezzo suo, noi siamo colmati di ogni bene....
E' nostro dovere ringraziarlo sovente. Si dice "grazie" a chi ci fa un piccolo favore. Come non dire "grazie" all'amico più fedele dell'anima nostra, all'angelo tutelare? Bisogna rivolgere il pensiero con frequenza al proprio custode e non trattarlo come un estraneo: gli si rivolga una invocazione mattina e sera! L'angelo custode non parla all'orecchio materialmente, ma fa sentire la sua voce internamente, nel cuore e nella mente. Tanti buoni pensieri e sentimenti crediamo che siano frutto nostro, mentre è proprio l'angelo che lavora nel nostro spirito.
-Ascoltate la sua voce!- dice il Signore. Dobbiamo perciò corrispondere alle buone ispirazioni che il nostro angioletto ci dona. -Rispetta il tuo angelo- dice Iddio- e non disprezzarlo-. e' dovere quindi di rispettarlo, comportandosi dignitosamente alla sua presenza. Colui che pecca, essendo in quel momento davanti all'angelo, offende la sua presenza e in qualche modo lo disprezza.
Commetteresti tu un'azione cattiva davanti ai tuoi genitori?...Terresti un discorso scandaloso davanti agli amici più cari??...Certamente no!...E come hai il coraggio di commettere cattive azioni alla presenza del tuo angelo custode?.. Lo costringi, per così dire, a velarsi il volto per non vederti peccare!... e' bene ricordarsi dell'angelo custode il più sovente possibile. Dobbiamo avere fiducia in lui: nella sua scienza, nella sua sapienza, nella sua bontà, nel suo credito presso Dio. Pertanto rimanercene in pace senza mai turbarci, qualunque cosa possa capitarci, sapendo che l'angelo è li per "custodirci", e che possiamo contare sul suo soccorso. Non siamo mai soli: c'è con noi sempre il celeste guardiano