Le sibille di Odeja
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Le sibille di Odeja

Forum di cartomanzia gratuita
 
IndiceUltime immaginiRegistratiAccedi

 

 Gli angeli secondo Massimo Cacciari

Andare in basso 
AutoreMessaggio
rachelecartomante

rachelecartomante


Messaggi : 9412
Data d'iscrizione : 20.01.12

Gli angeli secondo Massimo Cacciari Empty
MessaggioTitolo: Gli angeli secondo Massimo Cacciari   Gli angeli secondo Massimo Cacciari Icon_minitimeGio Ott 18, 2012 6:12 am


C’è una continuità di fondo tra i due angeli, anzi l’angelologia biblica non conosce, di fatto, una vera autonomia. L’angelo biblico dovrebbe essere creatura libera, ma per Cacciari – basti pensare agli angeli descritti da Ezechiele – anch’esso, come accadeva per gli angeli della tradizione religiosa babilonese, sta sotto “il segno demonico della necessità”. Per egli proprio l’angelologia è la “fondamentale riprova di quel rapporto vivente tra paganesimo e rivelazione di cui, da opposti punti di vista, parlano Schelling nella Filosofia della rivelazione e Rosenzweig nella Stella della redenzione”. La lotta, se di lotta si può parlare , tra L’Angelo della rivelazione e Angelo delle religioni si risolve inevitabilmente con la sconfitta del primo.

L’angelo “pagano” vive come eterno presupposto, eternamente tolto, ma eternamente rammemorato nelle figure angeliche della rivelazione. L’iconografia cristiana in campo angelo logico è stata refrattaria, alle origine nel rappresentare l’angelo con le ali (abbiamo numerosi esempi negli affreschi delle catacombe, su vari sarcofagi paleocristiani, di angeli senz’ali, vestiti di tunica e pallio, a volte perfino barbuti) per distinguere in modo netto l’immagine dell’angelo cristiano da quella alata della pagana Vittoria. Ma, sottolinea il filoso veneziano: “Con la definitiva affermazione del cristianesimo si avrebbe la rivincita dell’antica dea, la cui immagine trionfa nelle “coppie di angeli che sovrastano i mosaici presbiterali nella chiesa di San Vitale di Ravenna”! Poiché nessuno più la “ricordava”, ecco che ella poteva fare ritorno. Paradossi della memoria – ma paradossi anche dell’angelo, che per tanti, essenziali aspetti dovrà sempre “ricordare” il proprio passato demonico”. E’ dunque , per egli, una pura illusione quello, ad esempio di Guardini di poter disincagliare e purificare l’angelo ebraico - cristiano dai suoi legami religiosi per poi successivamente inverarli: è piuttosto l’angelo del religioso a trascinare con sé nel suo mondo l’angelo della fede. In tal senso e “ inutilmente i dottori del Talmud cercheranno attraverso estenuanti allego resi, di “purificarne”la figura. Inutilmente l’ortodossia scolastica tenterà analoghe vie. Da tutta l’immaginario della cristianità, dell’ebraismo, dell’islam, ritorna il Karibu assiro. […]

Di queste “pericolose” affinità il Talmud era ben consapevole: così si esprimeva il rabbino Simeone ben Laqisch (III secolo): “I nomi degli angeli sono venuti con quelli che tornarono da babilonia”. Questo è per Cacciari il vero dramma irrisolto dell’angelologia. Non c’è catarsi né possibile terapia: “Solo abolendo l’angelo stesso sarebbe possibile “guarirlo” da tali immagini” che lo condizionano irreversibilmente.

La dipendenza dell’angelo biblico dell’angelologia babilonese è esplicita, , per egli, nella dimensione astrale, anzi zodiacale, che caratterizza gli stessi angeli biblici, guardiani del tempo e quindi nocchieri del corso dei mesi e delle stagioni, dell’alternarsi del giorno e della notte, della crescita dei frutti.

In dante l’angelologia fondata sul ritmo della necessità astrale apparirà in tutta la sua evidenza: nel grande poeta l’idea dell’angelo come “animal necessitato”, come un ente inesorabilmente collocato nell’ordine cosmico giunge infatti alla sua dura espressione. Un’immagine dell’angelo quella dantesca, insieme trionfale e necessitata. Essa ha dietro di sé le grandi angelologie cristiane di Agostino, Bonaventura e Tommaso e ne disvela la palese impotenza di svincolarsi dal paganesimo angelo logico.

Il problema irrisolto (ovvero il legame indissolubile con l’angelo delle religioni “pagane”) pere l’angelo cristiano è tutto qui. Come coniugare – se non antinomicamente – libertà e necessità? Un angelo, come quello biblico, che si è deciso una volta per sempre per o contro Dio, non si è forse insieme e per sempre consegnato a una “necessità”, quella di angelo salvato oppure di angelo perduto? E allora non si ritorna forse nella “logica” zodiacale con le influenze astrali fauste e infauste, angeliche e demoniache? Questo, per Cacciari, non è un problema ma il problema dell’angelologia giudaico – cristiana: “Come liberare davvero l’angelo dalla necessità astrologica di questo ritmo, che incessantemente sembra sedurlo verso le figure dell’idolo e del demone, conta minando la sua funzione teofanica? Come immaginare la “libertà” dell’angelo, se la sua figura proviene da quelle rappresentazioni mitologiche e zodiacali,e ancora vi si accompagna?”.

Proprio quella decisione iniziale, che ha determinato il destino angelico, fissando e anzi pietrificando la decisione di Satana (risvolto negativo di un’analoga fissità e definitività per gli angeli fedeli), appare per l’angelo biblico. Mai potrà districare la propria figura da quella mitica necessità che le sue stesse origini rivelano. Tutti i tentativi di instaurare un’alterità o una polarità, di liberare l’angelo della fede da ogni contaminazione idolatrica sono solo una “straordinaria reinvenzione di un mito delle origini, dell’attimo che apre l’avventura dell’universo. Per definire l’angelo natura perfettamente spirituale, occorreva non risolverlo totaliter nell’atto stesso della sua creazione, occorreva immaginarlo davvero libero e, dunque, condurlo a quel bivio fatale. Ma ecco che, ora, la volontà dell’angelo non può più variare; gli angeli cessano di potersi “volgere” ,[…] come invece continuano a essere le altre creature. E non potersi più pentire corrisponde simmetricamente, in cielo, il non poter più essere sedotti. Il corso dell’angelo diviene fermo sicuro come quello delle stelle, certissimo come quello dell’argine che lo zodiaco forma intorno alla terra abitata”.

La figura dell’angelo biblico sembra riaccostarsi drammaticamente a quell’astrologia dalle cui spire aveva cercato in ogni modo di liberarsi. La lotta dell’angelo della fede con l’angelo del religioso non può così concludersi, per Cacciari, che in “un grande scacco”. E, al di là delle tesi di Cacciari, rimane il vero problema aperto per la riflessione angelologica in generale e, in particolare, per l’angelologia cristiana.
Torna in alto Andare in basso
 
Gli angeli secondo Massimo Cacciari
Torna in alto 
Pagina 1 di 1
 Argomenti simili
-
» I nomi degli angeli secondo la cabala ebraica
» 48 MASSIMO RIPOSO
» 17 gennaio:peso massimo
» 11 VIVO OGNI GIORNO COL MASSIMO POTENZIALE
» 26 DOVUNQUE VADA,CHIUNQUE INCONTRI,IL MASSIMO BENE MI ASPETTA

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Le sibille di Odeja :: La tua prima categoria :: LE SIBILLE DI ODEJA :: ODEJA CARTOMANTE :: IL NOSTRO CARO ANGELO-
Vai verso: